
Testo di Anna Quaglia
Foto di Anna Quaglia e Archivio
Credevo di aver sbagliato destinazione e di trovarmi negli Stati Uniti per i tanti turisti americani che la affollavano ma lo stile degli edifici, il loro aspetto medioevale, la genialità e la ricchezza degli elementi che arricchivano le piazze e le costruzioni mi confermavano che mi trovavo in Italia.
Ho soggiornato in un albergo appena fuori San Gimignano, La Cappuccina Country Resort, una struttura immersa nel verde situata in una posizione strategica in quanto dal bordo della piscina l’occhio si perde sulle colline circostanti su cui spiccano le torri di San Gimignano.
Inserita nella lista del Patrimonio dell’Umanità, San Gimignano è conosciuta anche come la “Città delle Torri”, un tempo 72 ma oggi ne restano solo 14. Costruita su un colle per motivi di difesa, questo borgo medioevale affascina il turista con le sue stradine strette, i suoi negozi che vendono prodotti tipici locali e i vari ristoranti e bar che offrono spesso delle vedute panoramiche indimenticabili. Sedersi nella Piazza del Duomo o in Piazza della Cisterna, sorseggiare un bicchiere di Vernaccia di San Gimignano è come essere rimandati indietro nel tempo e rivedere i signori del luogo aggirarsi e passeggiare nei costumi di un’epoca passata.
Ho avuto la fortuna di assistere a un evento durante una delle sere che ho trascorso nel borgo: “Le Ferie delle Messi”, una rievocazione medievale durante la quale si rivivono tradizioni medievali, mestieri, spettacoli di falconeria e cortei. Le strade ma soprattutto Piazza Duomo diventano il palcoscenico e gli attori sono gli sbandieratori, i musici e i figuranti in costume. Il tutto presentato da un attore che nelle vesti di “giullare”, parlando in rima improvvisata, dava anima a tutta la manifestazione. I colori dei costumi dei protagonisti, le musiche e le danze medioevali hanno fatto si che dal presente si venisse catapultati in un passato a noi sconosciuto ma lo potevamo rivivere e percepire grazie alla narrazione del giullare e usando anche un po’ di fantasia. Piazza della Cisterna diventa invece luogo di raccolta di artigiani che con grande precisione creano oggetti dell’epoca medievale.
Il Duomo di San Gimignano o Collegiata di Santa Maria Assunta si trova alla fine di una scalinata e la sua facciata è un esempio di stile romanico. Entrando si resta senza parole quando ci si trova di fronte a una serie di cicli di affreschi molti dei quali del Ghirlandaio.
Se si è a San Gimignano non si può non andare a Siena e trascorrere un po’ di tempo in Piazza del Campo, cuore pulsante della città, anch’essa Patrimonio dell’Umanità. In questa piazza convergono, a raggiera, più vie dell’antica città e sembra sia stata concepita per diventare un punto di incontro dei cittadini durante diverse attività come mercati, giochi o eventi politici. Dominata dalla Torre del Mangia e dal Palazzo Pubblico, ora la piazza è famosa per il suo Palio – corsa storica di cavalli tra le varie contrade – che si tiene ogni anno il 2 luglio e il 16 agosto. L’aria del Palio già si respira. Percorrendo le stradine del centro storico ho incontrato sbandieratori, musici, figuranti in costume ma anche persone elegantemente vestite che indossavano il fazzoletto con i colori della loro contrada.
Gli animi erano già pronti per tifare e dar voce all’incitamento per il proprio fantino.
Lasciamo Piazza del Campo per andare al Duomo o Cattedrale di Santa Maria Assunta in stile romanico-gotico. Credo non ci siano parole per definire l’interno e l’esterno di questa cattedrale: lo considero un gioiello e un tesoro dell’arte italiana. La facciata che si divide in una parte inferiore romanico-gotica e una superiore gotica, colpisce per la varietà e la ricchezza delle figure che vi sono rappresentate. In una giornata di sole il marmo bianco diventa quasi accecante e ci si domanda come nel XIII secolo si sia potuto progettare e creare una tale capolavoro. Dobbiamo essere grati ad artisti quali il Pisano e il Crescentino. L’interno non è da meno: si è sopraffatti dagli affreschi ma soprattutto dal pavimento definito dal Vasari come ”il più bello, grande e magnifico che mai fusse stato fatto”. Realizzato attraverso secoli di lavoro e per opera di artisti vari, è costituito da lastre di marmo che raffigurano storie del passato.
Merita una visita la Libreria Piccolomini, cui si accede dalla navata sinistra, per il suo ciclo di affreschi del Pinturicchio. Quando si entra si è abbracciati da figure, colori, personaggi e si vorrebbe rimanere per contemplare cotanta bellezza.
San Gimignano e Siena: due luoghi simbolo della Toscana. Ma la Toscana è anche paesaggio, natura, colline e spesso compaiono insegne che invitano i turisti alla degustazione di cibi locali ma soprattutto di vino. Un assaggio di Vernaccia di San Gimignano e di Chianti è assolutamente d’obbligo.