Furono i battitori d’asta parigini i primi ad apprezzare i pendii innevati di Courchevel. Nell’ultimo dopoguerra, quando la voglia di rinascere era pressante. E qui, in questo angolo di Tarentaise, lo spirito mondano si esprimeva in cene e feste allestite dai primissimi, audaci albergatori.
Un lusso che quei gaudenti non sempre potevano permettersi, a meno di inviare, a saldo conto, mobili antichi e oggetti d’arte. Il passaparola nella “Parigi bene” e nella borghesia savoiarda fece il resto. E il successo fu inevitabile. Eleganza, prestigio e professionalità, ereditati da quei pionieri dell’ospitalità con il bernoccolo degli affari, fanno ancora oggi di Courchevel una stazione sciistica ambita da sportivi esigenti i quali, da una meta per lo sci tra le cinque più importanti al mondo, pretendono un’accoglienza di alto livello.
Quarantaquattro alberghi, di cui 11 a cinque stelle, 4 a quattro stelle luxury e 7 a quattro stelle. Al passo con Cannes, capitale della mondanità francese. Senza contare che, qui, anche le tre stelle sono di lusso, lustrate dall’atmosfera calda e coinvolgente che nasce dai legni e dal sorriso dello staff.
A Courchevel neve e ancora neve!
Tutto nasce con la neve, dunque, a Courchevel. Sempre perfettamente battuta, grazie al silenzioso scivolare notturno di 34 gatti cingolati. Sempre abbondante, grazie ai 637 cannoni che ne fabbricano di fresca, quando serve, solo per aiutare la natura. Sempre sicura, grazie agli 80 sparavalanghe, sofisticati dispositivi di disinnesco radiocomandato delle valanghe. Seicento km di piste da sci con 311 discese da verdi a ripidissime nere nel circuito delle Tre Valli e 200 impianti di risalita, fanno di questo comprensorio sciistico, un’azienda altamente competitiva.
Quanto alla Valle di Courchevel, che si snoda in una inconsueta spirale a 4 livelli di altitudine (1300-1550-1650-1850), la Société des Trois Vallées (S3V) ha lanciato “Courchevel le club” un legaccio più stretto con i clienti affezionati i quali vengono periodicamente informati su condizioni e iniziative della stazione invernale. Compresi i programmi delle tre grandi scuole di sci in cui ben 700 maestri francesi si impegnano a trasformare sciatori impacciati in abili frequentatori di piste, anche delle 13 nere.
L’accoglienza a Courchevel è top level
Sono tutti qui gli alberghi più lussuosi di Courchevel. Anzi, sono quasi tutti qui, gli alberghi, i ristoranti e i caffè. Al livello 1850. Al top. E non solo geograficamente. Courchevel 1850 è la classica ciliegina sulla torta. Una torta a quattro alzate. Qui, la neve è griffata. Qui si concentra la mondanità, il lusso, il cuore dell’ospitalità. Qui si alternano, in suggestiva scenografia, silhouette alberghiere e grandi chalet. Fu Madam Fenestraz la prima a volere, qui, uno chalet stile Gstaad, il villaggio di Bellecote. L’inizio di un leitmotiv architettonico sofisticato che disegnò il profilo ricco di Courchevel. Alcuni chalet degli anni 60 portano la firma dell’architetto futurista Denys Pradelle, con grandi vetrate e tetto piatto, a farfalla.
Courchevel e l’evoluzione dei 4 livelli: 1300,1550,1650,1850
All’inizio Courchevel era un paese, molto antico, ai piedi della montagna, la cui unica risorsa era l’agricoltura. In inverno gli abitanti rimanevano giù, in estate pascevano il gregge e facevano formaggi. Poi decisero di costruire dove la gente cominciava ad arrivare e salirono su fino ai 4 livelli. Tutti i livelli cominciarono ad essere abitati in estate, in cottage di campagna. Il livello 1850 è diventato il top, non solo geograficamente. I resort a Courchevel 1850 si sono sviluppati più degli altri. Dopo la guerra qui sorsero le più moderne strutture, alberghi a 4 stelle, ristoranti di lusso, 2 stelle Michelin. I turisti si selezionano da soli in base al livello dell’accoglienza.
Gli alberghi al 1850 sono più cari perché più moderni, più confortevoli, più lussuosi. Praticamente quasi tutti gli alberghi sono in quest’area. Nel livello 1650 ci sono 3-4 hotels, nel 1550 gli alberghi sono solo 2. Tutti gli hotel sono di altissimo piano e il rapporto prezzo qualità è buono. Anche se ci sono 4 livelli, Courchevel è considerato un unico territorio, tutti lavorano per la stessa causa. Il 95% degli alberghi è aperto solo d’inverno, da Natale a Pasqua, cioè da dicembre ai primi di maggio. Questa è la ragione per cui la maggior parte degli albergatori di Courchevel ha un altro albergo estivo da un’altra parte, soprattutto in Costa Azzurra. Molti affezionati che ogni inverno vengono qui, hanno preso l’abitudine di andare d’estate in Costa Azzurra, presso lo stesso albergatore.
Testo di Teresa Carrubba
Per Maggiori informazioni:
Courchevel
Ente Nazionale Francese per il Turismo