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Home Racconti di viaggio Utrecht: emozioni sull’acqua

Utrecht: emozioni sull’acqua

 

Testo e Foto di Franca Dell’Arciprete Scotti

Un centro medievale attraversato da canali, animato da ristoranti e caffè aperti in antichi magazzini, torri e castelli urbani per sognare un nobile passato

Il tempo si è fermato a Utrecht. Romantica e pittoresca, avvolta nella sua rete di canali, sembra ancora la cittadina ritratta nei dipinti dei maestri fiamminghi del ‘600. Alte case a frontone triangolare, mattoni rossi e cornicioni bianchi, portoni arcuati, torri e campanili, cantine a pelo d’acqua e solenni monumenti medievali. Ferma nel tempo e sognante, Utrecht però non è affatto statica. Piena di movimento, é affollata di persone che animano vicoli e banchine lungo i canali, sfrecciando soprattutto in bicicletta. Mille botteghe, atelier, negozi intriganti di artigianato e di specialità gastronomiche, pittoresche bancarelle di fiori lungo l’acqua o sopra i numerosi ponti che collegano le rive dei canali: ogni passeggiata é un invito alla fotografia, alla sosta e al colpo d’occhio indimenticabile.

Anche il dinamismo, comunque, è rimasto nel tempo. Perché Utrecht è stata una città vivacissima anche in passato, fin dal 1122, quando divenne città con tutti i diritti, e rimase fino al sedicesimo secolo la più ricca e importante città d’Olanda. Una ricchezza soprattutto commerciale, dovuta appunto alla rete di vie d’acqua e ad un sistema ingegnoso di canalizzazione e di conservazione delle merci. Infatti, durante il medioevo, senza nessun piano urbanistico prestabilito, i mercanti di Utrecht cominciarono a organizzare sistematicamente l’apertura di tunnel e di cantine sotto le case a filo d’acqua rispetto ai canali.

In questo modo le merci che arrivavano in barca potevano essere immagazzinate direttamente con facilità. Prima i tunnel sotto le case, poi le cantine vere e proprie diventarono i ricchi magazzini della città, che era uno dei più importanti nodi commerciali del Nord Europa. A Utrecht arrivavano e da Utrecht partivano frutta, verdura, legno, animali, vino, tessuti, pesce. Le fondamentali vie d’acqua erano il canale “vecchio” Oudegracht e il canale “nuovo” Nieuwegracht che scorrono da nord a sud, su cui si affacciavano case e magazzini e anche qualche “castello urbano” dei mercanti più ricchi, di cui oggi può essere un esempio sopravvissuto il castello Oudaen, in pieno centro.

Alla fine dell’800 questo sistema ingegnoso, che aveva procurato tanta ricchezza alla città, decadde per lo spostamento dei commerci dalle vie d’acqua alle vie di terra, e anche i moli e le banchine cominciarono a risentire del tempo. Per fortuna la città ha saputo restaurare e valorizzare tutto il suo centro storico riportandolo a nuova vita.  Oggi i canali, i moli e le cantine  sono di nuovo il cuore pulsante di Utrecht, con battelli che scivolano sull’acqua,  ristoranti e caffè alloggiati in quelli che erano i vecchi magazzini, tavolini all’aperto sulle banchine. In un bellissimo magazzino medievale, ad esempio, si apre il ristorante Aal, che dal canale si allunga all’interno in profondità, offrendo una serie di sale con volte a botte e piccoli tavoli rischiarati da candele, che creano un’atmosfera da romantica taverna.

Quella ricchezza accumulata nei secoli condusse anche ad un giusto desiderio di libertà e di affrancamento dalle potenze straniere e nel 1579, dopo ottant’anni di guerra, fu costituita l’Unione di  Utrecht che fu la base per la Repubblica dei sette Paesi Bassi Uniti. Utrecht fu a lungo anche la più importante città religiosa d’Olanda, sede dell’arcivescovo, ricca di chiese, di un grande Duomo dedicato a San Martino che segna con i suoi colori, il rosso e il bianco, lo stemma cittadino, e di un campanile a torre che svettava su tutto e ancora oggi, con i suoi 112 metri, é la torre più alta d’Olanda. Dovunque si passeggi, basta alzare gli occhi e si intravede la grande torre quadrangolare segnata dall’orologio dorato e le campane dell’ultimo piano. Nei giorni di sole la scalata a piedi dei 465 gradini della torre, piuttosto faticosa, viene ricompensata da una vista magnifica che arriva a 360° fino ad Amsterdam. L’importanza religiosa di Utrecht cominciò nell’Alto Medioevo, quando il missionario inglese Willibrord fu inviato dal Papa a convertire le genti del Nord alla fine del settimo secolo. Una sua statua in piazza San Giovanni testimonia il ruolo fondamentale di Willibrord, che tiene in mano una cappella, simbolo della prima Chiesa fondata in questa terra.

Ma la storia di Utrecht era già cominciata molto tempo prima, quando i Romani fondarono nel 47 un “castellum” per consolidare il confine settentrionale dell’impero, sul Reno. Era un luogo fortificato dove si poteva attraversare il fiume, chiamato “trajectum”, da cui il nome Utrecht. E Trajectum Lumen é il nome di una suggestiva passeggiata notturna che si può fare seguendo per terra luci color arancio e blu, che conducono in chiese e cantine, ponti e roccaforti, canali e bacini, animati nel buio da originali giochi di luce. Di giorno, invece, è imperdibile un giro in battello lungo i canali per scoprire la città dall’acqua, passando sotto i ponti, in mezzo a parchi, alberi secolari e ville silenziose. Anche a piedi, girovagando senza fretta, si scoprono giardini, cortili e chiostri nascosti, come quello delle Orsoline o quello di Santa Maria, oasi misteriosa appartata nel centro della città, oppure si scoprono piccoli quartieri di appartamentini monolocali, spesso legati ai lasciti di un benefattore per persone anziane bisognose.

Se proprio dobbiamo scegliere un periodo per la nostra visita, ricordiamoci che a Utrecht il 30 giugno sarà il giorno dei “giardini aperti”: dietro le facciate storiche del centro della città si potranno scoprire i meravigliosi giardini nascosti, di solito irraggiungibili dal pubblico. Sebbene in un’area piuttosto ridotta, Utrecht rivela ad ogni passeggiata un aspetto nuovo: una statua, un  decoro liberty, una  facciata originale, abbaini, insegne ironiche, senza dimenticare il paesaggio sempre mutevole legato all’acqua e al clima variabile, che alterna grigio e luce, gocce di pioggia e sprazzi di sole.

Non è necessario attendere giornate piovose, comunque, per visitare i musei. Che sono davvero notevoli e affascinanti. Il Central Museum e il museo di Santa Caterina, situato in un bellissimo convento medievale, presentano opere importanti, manoscritti, tesori di arte, di oreficeria, di design. Ma soprattutto due musei di Utrecht faranno felici tutte le famiglie. Uno è il Railway Museum dedicato al mondo dei treni. Qui, attraverso padiglioni interattivi, si può incontrare il primo uomo alla guida di una locomotiva a vapore, si può scendere nei cunicoli di una miniera di carbone e visitare un paesino inglese di minatori del 1839, oppure sedersi ad ascoltare i racconti dei viaggiatori dell’Orient Express che si snodano da Londra a Istanbul all’interno di magnifiche, eleganti carrozze.

L’altro è il Museo Speelklok, dedicato agli strumenti musicali meccanici. Orologi a carillon, scatole musicali, pianole meccaniche, l’usignolo cantante, organetti di strada e da sala da ballo: tutto è presente in questo museo. Ogni anno migliaia di visitatori vengono a visitarlo, appassionati di musica e di tecnologia. I bambini possono a loro piacere comporre, programmare ed eseguire la loro propria musica con una scatola speciale. Durante le visite guidate un gran numero di strumenti fanno ascoltare una grande varietà di musiche che vanno dal valzer viennese e dal tango alle musiche melò, ai ritornelli popolari, mentre la guida spiega numerosi aneddoti legati alla costruzione e alla storia degli strumenti musicali meccanici, che suonano senza l’intervento dell’uomo.

 

In preparazione dei festeggiamenti 2013

Nel 2013 ricorre l’anniversario della famosa pace di Utrecht del 1713 che segnò la fine della guerra di Successione Spagnola. Allora, per la prima volta, una pace fu conclusa attraverso negoziati, e non su un campo di battaglia. Per un anno e mezzo, nel 1713, Utrecht fu ospite e palcoscenico di una compagnia internazionale che decise il futuro dell’Europa. Arte e cultura, incontro e dialogo svolsero un ruolo importante nel 1713 e ora formano di nuovo il filo conduttore del programma culturale internazionale della Pace di Utrecht 2013 dal titolo “The Art of making peace”. Ci saranno attività sia in città che in provincia per tutto l’anno, con grandi mostre nel quartiere dei musei.

 

Info: un sito specifico in inglese é www.visit-utrecht.com/en; per tutte le informazioni turistiche ottimo il sito istituzionale in italiano www.holland.com, da cui si può accedere alla pagina delle offerte di hotels nelle varie città olandesi

Per arrivare a Utrecht una delle soluzioni migliori e a buon prezzo è la linea aerea Transavia che vola da numerosi aeroporti italiani su Amsterdam, Rotterdam e Eindhoven

www.transavia.com

 

VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=tb46s0q84Us&feature=fvst

 

Mail

amalagoli@holland.com

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Nov 12, 2012AdminEmo2019
Arte africana a Torino in mostraKolkata e le Sunderbans Tiger Riserve
12 Novembre 2012 Mondo, Racconti di viaggio
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