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Scandiano per l’arte contemporanea

 

Scandiano – Rocca dei Boiardo, giorno – Foto Giuliano Pellini

Testo di Michele De Luca

 

Terzo appuntamento di “Arteinfiera” con pittura, scultura e fotografia

 

Scandiano (Scandiân in dialetto reggiano) è una città di oltre venticinquemila abitanti nella provincia di Reggio Emilia, il terzo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo e Correggio, che ha dato i natali ad alcuni importanti personaggi della storia italiana come il poeta Matteo Maria Boiardo, il celebre autore dell’Orlando innamorato, lo scienziato Lazzaro Spallanzani, l’insigne musicista Giovan Battista Crivelli, lo scultore Luigi Mainoni e, più vicini a noi, al grande fotografo Luigi Ghirri e a Vinicio Capossela, cantautore, polistrumentista, scrittore. Gran parte della sua storia è racchiusa tra le mura del suo maestoso castello (la Rocca dei Boiardo): in una stanza del primo piano dell’edificio, nacque il Boiardo, nei suoi sotterranei era solito compiere i suoi esperimenti Lazzaro Spallanzani; vi alloggiarono inoltre Francesco Petrarca, il riformatore Giovanni Calvino e Papa Paolo III. La Rocca, risalente al XII secolo, è certamente uno dei luoghi di maggiore interesse artistico del territorio scandianese; la sua Torre Civica quattrocentesca, divenuta in seguito Torre dell’Orologio e nota agli abitanti come “Campanone”, fu fatta costruire da Feltrino Boiardo. Altro gioiello architettonico e artistico della città è la chiesa di San Giuseppe con la sua splendida facciata progettata nel 1776 dall’architetto Francesco Iori.

Gerico, Natura morta

Una città, dunque, della bellissima provincia emiliana, scrigno di storia, arte e cultura, testimone di grande civiltà, di intraprendenza economica e di invidiabile vitalità culturale e artistica. Una vitalità che si è trasmessa lungo i secoli e che ancora oggi caratterizza l’iniziativa dei suoi più lungimiranti e volonterosi cittadini, che ha inteso arricchire l’attrazione esercitata dal glorioso passato di Scandiano con un ulteriore motivo di richiamo, aprendo cioè una “finestra” sull’arte contemporanea ed offrendo ad artisti, affermati o emergenti, una cornice eccezionale, sia per quanto riguarda il patrimonio storico-artistico cittadino, sia per quanto concerne lo spazio moderno e attrezzato del Parco Fiere, con i suoi funzionalissimi stand, messo a disposizione degli artisti partecipanti per esporre i loro lavori realizzati con le tecniche più diverse (anche oltre quelle “classiche” e ormai ampiamente consacrate della pittura, della scultura e della fotografia). E’ questo di “Arteinfiera” il terzo appuntamento (informazioni, tel. 0522857456 – 3332819758), con cadenza biennale, programmato per i giorni 24, 25 e 26 del prossimo maggio, che è divenuto ormai “tradizionale” e che, confermandosi per la sua regolare continuità, vuole a buon diritto inserirsi nel panorama delle più importanti fiere italiane dedicate all’arte contemporanea, che, insieme ad altre iniziative (la gestione di alcune collezioni importanti, come quelle riguardanti la storia del cinema, della radio, degli antichi mestieri e dell’antica civiltà rurale e contadina) portate avanti con competenza, impegno e passione da  RTC Fiere e dal suo instancabile direttore e animatore Romano Giuliani, intende porsi come momento centrale di un progetto complessivo ed organico di promozione culturale, ben radicato nel percorso secolare della storia, della cultura e dell’arte scandianese, ma con  un occhio attento rivolto alla contemporaneità, alle nuove espressioni e sollecitazioni che vengono offerte soprattutto dalle nuove generazioni di artisti anche al di fuori dei confini cittadini e regionali.

Marino Quartieri – Scultura

     La particolarità di questa “fiera” – in cui, come in tutte le altre si vuole coniugare creatività e mercato, in una cornice di prestigio, caratterizzata da eleganza e praticità – è che essa è aperta e destinata direttamente agli artisti, e non alle gallerie; ciò al fine di creare un rapporto diretto di incontro e confronto con il pubblico, che non può che tradursi in un “arricchimento” reciproco, ma anche di consentire agli artisti di proporsi secondo gusti e allestimenti assolutamente personali. Una fiera, cioè, sganciata in qualche modo da ritualità ormai consuete, ma lasciata alla gestione diretta e immediata, come nelle antiche fiere, tra il produttore e il consumatore (in questo caso di opere d’arte); un rapporto che è sicuramente più genuino, e che – soprattutto – intimidisce di meno il visitatore, che si sente più “coinvolto”, mentre l’artista ha la possibilità di raccogliere impressioni e giudizi più autentici e spontanei. Come dice Giuliani, “originalità e scopo di Arteinfiera mirano a favorire l’approccio diretto con il pubblico, dando modo agli artisti di illustrare i propri lavori, spiegarne la tecnica, illustrarne lo stile, di esprimere anche le motivazioni che sono alla base della creazione dei suoi lavori; l’idea fondamentale di questa iniziativa è che viene posto al centro non tanto (o non solo) il prodotto finito,  ma il percorso completo dell’opera – che l’autore ha eventualmente la possibilità di illustrare agli interessati -, come valido strumento per avvicinare il grande pubblico al mondo dell’arte, oltre che come occasione di verifica, di grande importanza per gli artisti stessi, con critici ed esperti del settore”.

     I cento stand allestiti come piccoli “atelier” consentono la partecipazione di centoquaranta artisti per l’esposizione complessiva di circa milleseicento opere; per tutta la durata di “Arteinfiera” gli artisti saranno presenti di persona, per assicurare, come s’è detto, un contatto diretto con il pubblico e per presentare e descrivere i propri lavori. A conclusione dell’evento, oltre il momento “effimero” della mostra-mercato, verrà realizzato un catalogo, che verrà pubblicato sul sito web di RTC Fiere e destinato, quindi, a restare come testimonianza di un grande e corale kermesse, nel quale ogni artista troverà valorizzata, con immagini e puntuale schedatura, la sua partecipazione.

Apr 30, 2013AdminEmo2019
Tra Alpi Apuane e AppenninoUn itinerario insolito all’insegna del gustoRicordo di Giulio Andreottida un’intervista di qualche anno fa
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