di Luisa Chiumenti
Sono stati annunciati a Roma, come ogni anno, dal Consigliere Lamberto Dini, i nomi dei vincitori del Praemium Imperiale 2019.
Il Praemium Imperiale, la cui La cerimonia si terrà il 16 ottobre nello splendido complesso architettonico del Meiji Kinenkan di Tokyo, è considerato il “Premio Nobel” delle Arti e si caratterizza per l’estremo rigore della selezione dei candidati e per l’autorevolezza di cui gode in tutto il mondo. Il premio va alle cinque arti: architettura, pittura, scultura, musica e teatro danza e contempla anche una Borsa di Studio per giovani talenti nelle medesime specializzazioni creative. Il Praemium Imperiale fu istituito “in honor of Prince Takamatsu” che voleva che il Giappone promuovesse la pace nel mondo attraverso le arti. Ogni vincitore che deve essere presente alla premiazione, viene riconosciuto per i risultati conseguiti, per l’influenza esercitata nel mondo dell’arte a livello internazionale e per il contributo dato alla comunità mondiale con la sua attività.
Vorremmo segnalare in particolare quanto è stato sottolineato nella stessa motivazione del Premio per l’architettura, il valore altamente umano e sociale, oltre che artistico, del modo di progettare di due architetti americani Tod Williams e Billie Tsien che, insieme nella vita e nel lavoro dal 1977, hanno il proprio Studio a New York, progettando all’insegna dell’”ottimismo”. Consapevoli del valore che può rappresentare l’architettura per la qualità della vita dei loro stessi committenti ( per lo più “istituzionali” come Musei, Scuole, Associazioni), e della società in generale, essi si impegnano nel cercare di comunicare loro un vero e proprio senso di “appartenenza”, lasciando così “segni positivi sulla terra”. E del resto è proprio questo l’obiettivo del premio: valorizzare la solennità del procedere nella creatività poiché la bellezza che ne scaturisce può veramente incidere sulla bontà della evoluzione, lasciando al mondo un “segno positivo”.
Con le loro due personalità così diverse, lui americano, del Mid -West, e lei cinese, ma nata nello Stato di New York e quindi di cultura americana, come ella stessa si definisce, annoverano, fra i progetti più significativi, meritevoli di prestigiosi riconoscimenti : la “Barnes Foundation”, un museo che è una “Galleria in un Giardino, Giardino in una Galleria”.e nel 2016 hanno avuto l’importante incarico, da parte del l’ex presidente Obama, di progettare l’”Obama Presidential Center” a Chicago. Ed ecco gli altri premiati: William Kentridge per la pittura, Mona Hatoun per la scultura, Anne – Sophie Mutter per la musica e Bando Tamasaburo per teatro/cinema mentre la Borsa di Studio per Giovani Artisti , istituita nel’97 in occasione del decimo anniversario del Praemium Imperiale, è stata data a Demos, un programma di educazione musicale per ragazzi dai 7 ai 12 anni che vivono in zone con carenza di servizi o in aree agricole, gestito dalla Filarmonica di Parigi e selezionato dal Consigliere internazionale del Praemium per la Francia Jean-Pierre Raffarin.
Il premio per la musica è andato alla violinista tedesca Anne – Sophie Mutter , 56 anni, considerata fra le più grandi del nostro tempo. La sua competenza, la sua tecnica, la sua sensibilità si accompagnano al suo grande amore per la musica che hanno fatto sì che a soli 34 ha anni desse vita a una fondazione per scoprire e sostenere nuovi talenti, che si è trasformata in Fondazione Anna- Sophie Mutter che mette a disposizione lezioni di musica e borse di studio e offre ai giovani l’opportunità di suonare con lei. Nel 2011 ha anche avviato il progetto Mutter’s Virtuosi, un ensemble sotto la sua direzione artistica per trasmettere alle A 34 ha anni dato vita a una fondazione per scoprire e sostenere nuovi talenti, che si è trasformata in Fondazione Anna-Sophie Mutter che mette a disposizione lezioni di musica e borse di studio e offre ai giovani l’opportunità di suonare con lei.
Nell’81 ha debuttato con il maestro von Karajan che la chiamò a suonare alla Filarmonica di Berlino con cui continua a esibirsi. Ha suonato con grandissimi maestri, Seiji Ozawa, Zubin Meta, Daniel Barenboim, può vantare un repertorio vastissimo costituito dai classici fino ai contemporanei. Da 35 anni gira con un violino Stradivari. Il premio consiste nella donazione di 15 milioni di yen (circa 122 mila euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Patrono Onorario della Japan Association il principe Hitachi, zio dell’imperatore del Giappone, noto per le sue attività filantropiche. E’ considerato il Premio Nobel delle arti.